le caramelle di rossana

“LE CARAMELLE DI ROSSANA” di Rossana Girotto (Evolvoedizioni ,2015)

 

Di fronte a una fiaba c’è una difficoltà di fondo: l’imbarazzo della scelta della chiave (o delle chiavi ) di lettura. Dal puro piacere del racconto ai significati più o meno reconditi, si sarebbe tentati di dire che tutto è lecito. E il sottotitolo di questa raccolta: “Dieci racconti da gustare per bambini di ogni età” sottolinea l’”apertura” interpretativa a seconda del lettore e “solletica” letteralmente il palato di chiunque.

Ebbene non ci resta che aprire il “cofanetto” di Rossana Girotto e “scartare” queste caramelle , ovvero piccoli e deliziosi racconti che hanno spesso protagonisti , oltre ad esseri umani, anche animali o esseri fantastici. La sensazione centrale è quella che l’autrice  voglia far incontrare le parti più disparate del nostro io in un arcobaleno di sensazioni razionali e irrazionali. Tra gnomi burberi , fate del lago, gatti curiosi e intraprendenti, api tristi , balene trovatesi per caso nel fiume  e poi esseri umani che combattono con le paure di sempre  e gli “inquadramenti” nel mondo normale da cui forse si vorrebbe evadere…ci giostriamo in un continuo giuoco di rimandi fra realtà e finzione , realismo e fantasia che ci trascina in un vortice incostante e coloratissimo di ritmi sensazioni e percezioni che coinvolgono letteralmente tutti e cinque i sensi.

Le prove migliori di questa raccolta ci sembrano quelle redatte nella forma del racconto più breve . In particolare tre di questi sono meglio rivelatori dell’abilità di Rossana a fondere più aspetti : “Il piano di Oscar”, “Io –l’uomo dell’acqua” – “Sbrigati Mozart!”. Nella prima un gatto curioso e intraprendente cerca di studiare i comportamenti umani per acquisire anch’egli a sua volta la parola, illudendosi che la “pozione magica” siano il caffè o le sigarette…Questi ultimi a lui , felino, sembrano le uniche modalità grazie alle quali gli esseri umani acquistano l’eloquio, restando muti in altri casi. Nella seconda un umile acquaiolo si immagina invece di recare a domicilio bottiglie di acqua, di poter portare bottiglie ripiene di cielo, in varietà infinite a seconda di dove ogni cielo si affacci; nella terza si “rivisita” la vicenda del bambino prodigio della musica , facendolo “riscattare” dalla noia degli esercizii  tecnici  quotidiani alla tastiera; il piccolo Wolfgang Amadeus è soggiogato dalla volontà paterna di farne un protagonista assoluto; un giorno decide di “ribellarsi” scrivendo una musica semplice che ha il privilegio di uscire dal cuore e di derivare da un “sogno” e da qui un nuovo corso delle cose prende vita: la “dolce armonia” delle sue note SCALDA IL CUORE anche dei severi genitori e la sua carriera non sarà più fatta di esercizi aridi e sterili ma di musica ver a e propria , destinata a restare e a vincere il tempo.

La forza dell’autrice sta nel voler “andare oltre” le apparenze della realtà ma anche della fantasia; Come direbbe Jack Kerouack , nel “capire anche oltre quello che c’è da capire”, in una curiosità mai appagata per soddisfare la quale sembra necessario prendere in prestito anche i “sensi” che appartengono non agli esseri umani ma a esseri animali o immaginari; non a caso nel racconto “Il sole di mezzanotte” (la storia di un seme che viaggia a lungo per diventare poi una betulla nei fiordi) dice “Non voglio credere che il mio viaggio finisca qui!”. E forse è in queste parole che si può riassumere l’invito di Rossana ad essere sempre curiosi , a “prolungare lo sguardo” dentro e fuori di noi che possiamo anche “trasformare” le circostanze e farle moralmente vincere dove non arrivano i fatti .

Può essere interessante anche notare l’invito allo “scambio” come risorsa per l’arricchimento e l’accoglimento reciproco…è forse il messaggio centrale del primo racconto ”Lo gnomo di Curiglia”. Anche se forse penalizzato da una lunghezza un po’ sproporzionata rispetto al “mood” della raccolta intera, offre lo spunto per una riflessione sul tema della riconciliazione dopo astii e battaglie pregresse e irrisolte nel tempo e che condizionano l’ambiente e la vita di una comunità: L’atavico odio fra lo gnomo e la fata del lago può essere sanato dalla restituzione dei diademi dallo gnomo alla fata e della dolcezza del miele che solo la fata può far tornare per la gioia dello gnomo ,che di miele è goloso, e anche delle api che lo producono. Interessante il sottofondo della politica in questo racconto , in quanto tutti i fili sembrano in apparenza “tirati” dal sindaco di Curiglia, che dopo la lieta risoluzione della vicenda afferma di non avere ambizioni se non quella del buon andamento del suo paese. Ma lo “scambio” inteso  in senso culturale lo si ritrova anche ne “Il Natale di Rachele” : bella l’idea di mettere a confronto la diversità di religione e di costumi proprio nell’occasione delle festività , come opportunità per un avvicinamento e non uno scontro.

Il libro è corredato da illustrazioni che ne esaltano lo spirito vivace e tenero al tempo stesso e l’idea di affidare ogni fiaba ad un illustratore differente contribuisce a colorare ulteriormente questa girandola sinestetica di sensazioni che la Girotto da prova, nel suo ambito, di padroneggiare in maniera sagace e arguta…come i protagonisti delle sue storie. A tuffarci nel suo mare di colori !

L.M.

www.evolvolibri.it

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>